Il Bardo Elbano
Ah… l’Amore…
Come aura divina mi giungesti
Racchiusa nella chioma tua corvina
che l’alma mia tu trafiggesti
con dardo scintillante a lama fina
E l’occhi tuoi parevan gemme rare
brillanti come stelle nella notte
ch’io mi ritrovavo perso a navigare
e tu faro mi guidavi sulle rotte
Le labbra tue dischiuse appena
anelito e brama di dolcezza
parean morbide ali di falena
libratasi al soffio della brezza
Alfin vicino a tutto il tuo candore
con voce tremolante mormorai
ti prego tosto donami ‘l tuo amore
o fiore del giardino degli dei…
ti ringrazio mio bell’adone
di questa appassionata filastrocca
ma qui al fuoco di questo copertone
Cinquanta son di culo e trenta di bocca…
Il Bardo Elbano