Applicativi Linux

Editing video sotto Linux

Il catalogo delle applicazioni utilizzabili in ambienti operativi GNU/Linux per l’editing video non risulta essere molto vasto: le soluzioni a disposizione sono poche, e ancora meno sono quelle in grado di offrire un ventaglio di strumenti e funzionalità all’altezza dei più celebri software per altre piattaforme. Tra quelli più completi, un ruolo importante è quello svolto da PiTiVi: si tratta di un editor video non lineare, basato sul framework multimediale GStreamer e scritto in Python, che presenta alcune interessanti caratteristiche.

Nato da un’idea del francese Edward Hervey con l’intenzione di realizzare un’applicazione il più semplice ed intuitiva possibile, PiTiVi è attualmente ancora in fase di sviluppo, ma nonostante ciò risulta un programma piuttosto efficace ed efficiente, in grado di fornire buone prestazioni. In questo articolo vedremo come installarlo, come utilizzarlo e quali sono le principali funzionalità.

Iniziamo subito con la fase di installazione, resa piuttosto semplice dalla presenza nei repository di alcune delle principali distribuzioni di pacchetti precompilati ed installabili attraverso pochi passaggi grazie al gestore delle applicazioni specifico della distribuzione. Altri pacchetti precompilati, oltre alle direttive di installazione, sono disponibili nella pagina di download ufficiale, così come vengono messi a disposizione nella stessa pagina i sorgenti dell’applicazione, installabili previa compilazione. Una volta terminato il processo di installazione è subito possibile iniziare ad utilizzare PiTiVi.

Dopo aver installato PiTiVi e averlo avviato, si ha di fronte l’interfaccia grafica principale dell’applicazione: ben strutturata e piuttosto ordinata, grazie anche alla presenza dei soli pulsanti fondamentali ben in vista, non si discosta molto da quelle che sono le interfacce cui siamo abituati con altri software della categoria. Per poter lavorare in maniera ancora più comoda è possibile cliccare sul pulsante per la visualizzazione a schermo intero, così da avere l’intera dimensione del proprio monitor a disposizione per lavorare con PiTiVi e non avere altre finestre che potrebbero sovrapporsi a quella dell’applicazione.

Sulla sinistra è presente un box il cui scopo è quello di contenere tutti i file multimediali che abbiamo importato e che vogliamo aggiungere al filmato che vogliamo realizzare. I file possono essere aggiunti sia tramite il pulsante per l’importazione posizionato leggermente più in alto, sia trascinando gli stessi all’interno del box, anche più di uno alla volta.
 

Quando abbiamo terminato di creare la nostra libreria multimediale con tutti i file che riteniamo di dover inserire per realizzare la composizione, è possibile passare alla fase di assemblaggio del video. I contenuti aggiunti nel box possono essere spostati nella timeline posizionata leggermente più in basso tramite una semplice operazione di trascinamento, e ad ogni clip può essere assegnato un intervallo di tempo di visualizzazione nel filmato, semplicemente allargando o stringendo la relativa sezione nella barra temporale. Per avere una maggiore precisione, è possibile effettuare uno zoom della scala tramite i due appositi pulsanti, al fianco dei quali è disponibile uno strumento per tagliare i clip e poter gestire al meglio la sequenza video che stiamo realizzando.

L’operazione di selezione dei file da aggiungere e la loro composizione sequenziale con PiTiVi risulta essere piuttosto semplice e piacevole, e al suo termine è possibile rivedere il tutto tramite lo strumento di anteprima. Se quanto fatto ci soddisfa, possiamo passare alla fase di configurazione delle opzioni del progetto, tramite l’apposita voce nel menu File. In questo modo è possibile dare un nome al progetto, selezionare i parametri per la realizzazione del file finale, sia per quanto riguarda il lato audio che quello video, e scegliere il formato con la quale verrà codificato il filmato. Dopo aver impostato quanto necessario, è possibile passare alla conversione del video tramite il pulsante di rendering presente nell’interfaccia principale.

Tramite PiTiVi è possibile, inoltre, realizzare screencast del proprio desktop: si tratta di vere e proprie registrazioni di quanto accade sullo schermo del proprio PC, esportabili poi in diversi formati. Ciò è possibile grazie all’integrazione con Istanbul, software preposto a tale scopo, e tramite PiTiVi è possibile effettuare dei montaggi delle proprie realizzazioni per poi pubblicarle online. In alcuni casi, purtroppo, la registrazione porta al crash dell’applicazione o comunque non riesce ad andare a buon fine, ma con le versioni future probabilmente tale problema verrà risolto.

Con i prossimi rilasci, inoltre, sono diverse le funzionalità che sono previste: nelle versioni fin’ora rilasciate ne sono state implementate diverse, ma nonostante ciò il bisogno di ulteriori integrazioni e novità risulta essere abbastanza forte. Basta pensare, ad esempio, all’assenza di uno strumento per l’inserimento di effetti tra i vari clip che compongono il filmato, o ad altre funzionalità di base presenti in quasi tutte le altre applicazioni del settore e che in PiTiVi purtroppo non figurano.

L’elenco dei miglioramenti da apportare è piuttosto breve, ma siamo sicuri che il team di sviluppo nel corso del tempo sarà in grado di colmare tali lacune. Nel complesso, però, PiTiVi risulta uno dei progetti più interessanti del settore dell’editing video in Linux, e può tranquillamente ambire ad una posizione di tutto rispetto in tale panorama. Il tutto dipenderà solo da quanto riuscirà a sviluppare il team alla base di tale applicazione, che speriamo possa far esplodere tutte le potenzialità fin’ora non completamente emerse.

di: Davide Falanga

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